Sacre Coeur
Die Theaterpilger – 9.9.1999 – teatro pellegrinaggio
Schneeberg – Monteneve: 2.678 m
Theaterevent: 13 Stunden
Bergdorf Maiern (1.417 m):
ab 7.00 Uhr: Ankommen des Publikums
8.20 Uhr: 1.Station - Ausrüsten des Publikums
9.00 Uhr: 2.Station - Pulboz Rajetateatro Mestre
Poschhaus (2.100 m):
10.15 Uhr: Kleines Frühstück
10.40 Uhr: 3.Station - Tammurriata Sacre Coeur
Kleiner Bergsee (2.250 m):
11.20 Uhr: 4.Station - Corporalmente: Iosu Lezameta aus Barcellona, Sonia Maboni
Ruine – Lazzacher Erzkasten (2.500 m):
12.30 Uhr: 5.Station - Escorial: Hugues Louagie und sein Ensemble aus Paris
Schneeberg Scharte (2.678 m):
14.00 Uhr: Kleine Pause
Eisenstruktur - Knappendorf St.Martin (2.282 m):
14.45 Uhr: 6.Station - Die Spinne und ihre BeutePaola Martina aus Turin, Giorgio Loner Meran
Schutzhütte, (2.356 m):
15.30 Uhr: 7.Station - Bergsagen: Barbara Weger aus Innsbruck
Seemoos, (2.187 m):
17.00 Uhr: 8.Station - Sacre Coeur: Giovanni Zurzolo und sein Ensemble
Karlsstollen (2.030 m):
18.00 Uhr: 9.Station - Im Leib der Mutter: Parcours innerhalb der Galerie des Schneeberges
Um 20.30 – 21.30: Ende “Sacre Coeur”
Sacre Coeur, il teatro come catarsi
Il Mattino dell’ Alto Adige – Luca Cardarelli
Vipiteno – “Sacre Coeur”, probabilmente una delle più originali e interessanti produzioni artistiche provinciali in questi anni. Un esperimento che affascina, stimola, sorprende e atterrisce, abbattendo d’un colpo una serie di stereotipi: nove singoli spettacoli che, opportunamente collegati fra di loro attraverso un gioco di rimandi incrociati, con-corrono a plasmare un ciclo di reincarnazione e resurrezione spirituale. Tema principale di tale “wirrwarr” atemporale è la (ri)scoperta, da parte dell’umanità, del primitivo “linguaggio del cuore”, codice di comunicazione accessibile a chiunque e, di conseguenza, strumento di parificazione e di unione. A tale ricerca fanno da contrappunto riflessioni di respiro universale riguardo, ad esempio, ai sottili meccanismi del potere, alla figura della madre oltre il tessuto sociale, a un millenarismo intellettuale che ricorda da vicino “l’ansia per la fine” che fu di Euripide. Il tema classico, con l’utilizzo “riveduto e corretto” dello spazio scenico in una cornice naturale, è soltanto una delle innumerevoli fonti alle quali “Sacre Coeur” pare attingere: fra omaggi alla tradizione popolare, suggestioni kubrickiane, metamorfosi degne del miglior Kafka e trasposizioni oniriche… si fa spazio l’essenza stessa dell’arte teatrale, il “sacro fuoco” che conduce la catarsi.
con
Rajeta teatro Mestre:
Paola Brolati, Enrico Corradini,
Sara Zambelli, Monica Gori, Sandra Ban,
Eleonora Goattin, Andrea Pizzato,
Adolfo Zilli, Sally Simonetto,
Damiano Cecchelin
Tammurriata Sacre Coeur:
Alessandro D’Alessandro, Maurizio Floridia
Corporalmente:
Iosu Lezameta, Sonia Maboni
Escurial:
Hugues Louagie, Christoph Vincent, Hans
Insulander, Carine Challanges,
Goubi Patois, Odile Ribiere,
Aude Giannerini
Geschichtenerzählerin Innsbruck:
Barbara Weger
Il ragno e la preda:
Paola Martina, Giorgio Loner
Sacre Coeur:
Alessandro Carbucicchio, Evi Unterthiner, Letizia Aguanno
ideazione e regia Giovanni Zurzolo
organizzazione Christine Perri, Rosy Egger
documentazione video Andrea Ruzzenenti
con la collaborazione Museo delle Miniere del Comprensorio Val Ridanna
con il contributo
Provincia Autonoma di Bolzano
DICONO DELLO SPETTACOLO – DELL’ESPERIENZA
Giorgio Loner – TESTO
Paola Brolati – TESTO
Hermann Schölzhorn – TESTO
Iosu Lezameta – TESTO
Paola Martina – TESTO
Alessandro Carbuccichio – TESTO
Recensioni – ARTICOLI