Peste
frei nach Albert Camus, Franz Kafka und Antonin Artaud – Jahr 1998
allestito e rappresentato tra l’areale della chiesa di S. Valentino, la rimessa dei trattori e i meleti del maso attiguo tra Sinigo e Scenna
“La peste” a San Valentino, epidemia teatrale contagiosa: La “pièce” riprende ed elabora l’odissea di Joseph K.; protagonista de “Il Processo” di Kafka. Una figura incapace di scrollarsi di dosso il suo sadico destino e condannato a morte per un reato mai commesso e in ogni caso ignoto all’accusato. Al suo fianco si alternano una ridda di mostri e fantasmi della vita quotidiana, entità innaturali e reali al contempo, possibili dilatazioni della stessa figura del condannato. Il nucleo base de “Il Processo” si integra e completa attraverso alcuni azzeccati riferimenti alla “Peste” di Camus, opera fra le più significative dell’esperienza esistenzialista francese.
Troviamo così, all’interno di una scena mobile apprestata presso il piazzale della chiesa di S. Valentino, inquietanti profeti dell’epidemia, paradossali inquisitori dell’era moderna, anime in pena alla ricerca del senso della vita. Enigmatici pittori dall’arte ambigua, popolane vivaci e passionali: un’antologia di vittime della società, stolti automi privati di discernimento. Un’interessante esperienza di teatro “fuori dagli schemi”, lontano dagli eccessi della “nouvelle vague” del palcoscenico, proprio per merito della partecipazione di figure che, con il teatro “underground” poco o nulla hanno da spartire. Viene portato avanti un serio discorso di ricerca e di coinvolgere professionisti e amatoriali, e dare soprattutto agli ultimi una forte motivazione in grado di farli stare sul palco con grande presenza scenica. (Il Mattino dell’Alto Adige)
con
Joseph K.: Luca Zamboni
portatori di ratti: Paolo Vicentini
pittore Titorelli: Georg Mutschlechner
Fräulein Bürstner, Leni e avvocato: Christine Perri, Evi Unterthiner e Sergio Feller
Ispettore, Franz e Wilhelm: Hugues Louagie, Mauro Lazzaretto e Peter Hopfgartner
Gabriele Visentin, Robert Reich, Alfred Holzner, Fernanda Costalonga, Valentina Vizzi, BurgiLeiter, Paola Crespi, Alexandra Leiter,
organizzazione, ideazione e regia Giovanni Zurzolo
coreografia Iosu Lezameta
cori
“Pueri cantores” del maestro Luigi Quaresima
“Coristrum” della maestra Oxana Lazareva
percussioni Francesco Gigliotti, Sandro Caminiti, Sergio Pircali e Helga Schwabl
foto Christian Martinelli
con il contributo Provincia Autonoma di Bolzano e Comune di Merano
DICONO DELLO SPETTACOLO – DELL’ESPERIENZA
Paolo Vicentini – TESTO
Christine Perri – TEXT
Evi Unterthiner – TESTO
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